Elisa Petitti
(Carnello, 23/12/1917 – 09/08/1997)
Meglio conosciuta come “Lisa” e spesso affettuosamente chiamata anche “zia Lisa”, non solo dai suoi effettivi nipoti ma anche dagli amici del nipote Tonino, che con lei ha per molti anni vissuto.
Allieva di Annita Casinelli, anche Lisa aveva a sua volta costituito, negli anni successivi alla guerra, un piccolo domestico laboratorio sartoriale in casa sua, a Carnello.
Era un periodo di estrema povertà: le sedie a disposizione erano ancora infestate dalle pulci lasciate dai tedeschi appena andati via ed era particolarmente difficoltoso perfino trovare un po’ di filo: ci si recava quindi in una “stracceria” con la speranza di trovare qualche vecchia calza da poter sfilare per poterne utilizzare il filo per cucire o per imbastire. Ogni ragazza aveva il suo compito: alle più esperte le operazioni più complesse come l’applicazione della manica, alle principianti la cucitura dei punti lenti, o la scucitura di abiti già cuciti ma che dovevano subire qualche modifica.
Tra le allieve ricordiamo Francesca Gigli, Maria Polsinelli, Maria Pagnanelli, Tullia La Posta, Adriana Ferrazzoli, Plinia Ferrazzoli, Maria Concetta e Marcella Saccucci, Vincenzina Iafrate…
Le allieve ricordano Lisa non solo per l’estrema minuzia e pazienza con cui confezionava ogni singola opera commissionata, ma anche e soprattutto per la sua proverbiale religiosità. Era infatti sua abitudine impartire alle sue allieve brevi lezioni di catechismo, insieme alla quotidiana recita dell’Angelus Domini. I racconti tra le ragazze dovevano essere rigorosamente seri e casti, ma non mancavano le notizie amorose passate di nascosto dall’una all’altra, o il racconto sottovoce del lunedì, con dovizia di dettagli sull’intreccio amoroso, della trama del film visto il giorno precedente al Cinema Fibreno…
Al primo rintocco delle campane che annunciavano la messa della sera, stoffe e ferri del mestiere venivano, con gli stessi semplici rituali, risistemati per l’indomani: qualunque attività cessava, poiché Lisa si recava a messa tutte le sere.
Ha continuato a cucire fino agli anni ’90, nella sua abitazione di fronte alla Torre, sempre in compagnia delle sue “colleghe” ed amiche affezionate: Faustina Rotondi, Olga Struglia, Maria Struglia…
…chiunque l’abbia conosciuta, pensando a lei, la ricorderebbe china sulle sue stoffe, con gli occhiali abbassati per vedere meglio da vicino, a seguire con la sua estrema pazienza e infinita dolcezza l’andirivieni dell’ago e del filo, in quel movimento a cui le sue mani erano ormai così avvezze.
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